Periodico d'informazione e cultura. .


>Indice N.5
Editoriale
Storiella semiseria di un timpano molto, molto sensibile
Il futuro del calcio passa tra gli alberi
Davide Granelli: Soldato e venditore ambulante
Il paese degli alberi che scompaiono
Una strada si S.Maria del Taro al Penna
Camping o Campo?
Le mondine
I nostri funghi: Un prodotto unico
Compiano: un'estate tormentata
Il mandarino è sbarcato a Compiano
Ai cittadini di Bedonia
Escursione ai monti Groppetto e Groppo
La gestione in economia della raccolta dei rifiuti

UNA STRADA DA S. MARIA DEL TARO AL PENNA
di Maria Cristina Granelli


Il parere di Alessandro Cardinali Sindaco di Tornolo

Il sindaco Alessandro Cardinali ha dichiarato: tutte le forze politiche del comune di Tornolo ed io in particolare siamo favorevoli alla strada che finalmente congiungerà Santa Maria del Taro con il Monte Penna non solo a parole ma anche con appoggio alla progettazione e con disponibilità (se richiesta) di un intervento finanziario. Noi crediamo in questo progetto per 2 motivi fondamentali: primo perché fa parte di un progetto complessivamente grande e quindi prevede uno sfruttamento più corretto e più equilibrato; secondo perché a mio avviso, contrariamente a quanto affermato nell’articolo della LIPU pubblicato sulla Gazzetta di Parma lunedì 26 agosto u.s., tiene conto dell’impatto ambientale, prevedendo interventi molto compatibili con l’ambiente, con una minima alterazione di flora e fauna. Noi pensiamo che questa strada possa essere di grande interesse per lo sfruttamento turistico ambientale del Monte Penna e, per alcuni aspetti possa diventare veicolo di turismo scolastico, vista l’importanza storica tradizionale del territorio che hanno radici antichissime. Infatti, nell’obiettivo di questo grande progetto c’è di creare sul percorso un centro didattico. Per il paesaggio si prevedono ponticelli e strade di dimensioni non eccessive. Un ringraziamento al sindaco per la sua disponibilità e auguriamoci che questo progetto possa partire!

E quello di Guido Sardella Ambientalista

Egregio Direttore,
ancora pochi giorni fa è apparso sulla Gazzetta di Parma un nuovo articolo inneggiante alla nuova strada che dovrebbe essere realizzata sul fianco valtarese del M. Penna, presentata come panacea dei problemi economici che avversano questo angolo di montagna e, pare di capire, la nostra montagna in generale.
Chiedo quindi cortese ospitalità sulle vostre pagine per ribadire il pensiero mio e di molti valtaresi che, come me, sono preoccupati per i continui attacchi, forieri di degrado, che vengono perpetrati al nostro territorio.
Accanto al recupero di sentieristica pedonale ed equestre, di sistemazione di viabilità esistente, e della realizzazione di un nuovo rifugio ai margini della foresta del Penna, il pacchetto contiene la riproposizione di un progetto, a suo tempo bocciato dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali della Regione Emilia Romagna, riguardante la realizzazione di una strada carrozzabile dalla località Diga del Taro, sopra Grondana, al cosiddetto anello del M. Penna, tramite cui ci si collega al Passo dell’Incisa.
L’area interessata dalla strada è l’unica parte del massiccio del Penna ancora priva di strade, costituita da una stretta vallata caratterizzata da pareti ofiolitiche e cascate, da pascoli e cespuglieti con vegetazione sub-mediterranea.
Da un punto di vista turistico, proprio l’assenza di strade dovrebbe essere il fattore qualificante di questo versante, da contrapporre alla banalizzazione degli altri, assediati dal traffico veicolare spesso elevato nei giorni festivi ed estivi. Senza contare i costi a carico della collettività: quelli per la progettazione, per la realizzazione e, soprattutto, per la manutenzione. Basta guardare lo stato di perenne dissesto della strada Bedonia-S.Maria e di quella di Alpe, sempre interessate da frane e mai pienamente percorribili: che senso ha costruire una nuova strada mangiasoldi, quando non c’è abbastanza denaro per le strade esistenti, neppure per quelle importanti che portano a valle, verso la città, gli ospedali e i luoghi di studio e di lavoro, e non verso pascoli e rocce.
Già nell’occasione della prima presentazione del progetto di questa strada, si erano elevate moltissime voci di dissenso di molti abitanti della Valtaro e specialmente della stessa S.Maria del Taro.
Ritengo inoltre che la presentazione dello stesso progetto del 1997, non modificato in alcuna parte, nonostante il precedente atto di annullamento da parte della Soprintendenza ai Beni Ambientali, denoti una totale mancanza di considerazione delle Istituzioni dello Stato da parte degli Enti promotori.
Ci auguriamo pertanto che la realizzazione del progetto esecutivo della strada venga immediatamente sospeso e la realizzazione dell’opera stralciata dal Progetto generale di cui sopra.
Borgo Val di Taro, 1/11/02


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