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AI CITTADINI DI BEDONIA
Sintesti degli interventi dei consiglieri comunali Luigi Battoglia, Marco Bruni, Alberto Chiappari, Pier Luigi Granelli e Carlo Sghia, in merito alla gravissima crisi politico-istituzionale che sta vivendo l'amministrazione comunale di Bedonia
Pagina a cura dei firmatari
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Quando questo giornale arriverà nelle Vostre case saranno passati quasi tre mesi dalla presentazione in Consiglio comunale del documento che qui potete leggere. Ci siamo interrogati se non fosse troppo "datato" e ormai inutile.
Rileggendolo, però, ci siamo resi conto di come mantenga inalterata tutta la sua forza.
D'altra parte era comunque necessario che tutti conoscessero le motivazioni che ci hanno spinto ad uscire da una maggioranza in cui per oltre due anni avevamo dimostrato di poter lavorare con impegno e buoni risultati.
I toni, a volte, sono duri e sferzanti. È lo sfogo di chi si è sentito tradito, di chi pensava di poter girare finalmente pagina nella storia politica di Bedonia, lo sfogo di chi non accetta di essere impotente di fronte a logiche clientelari e di sopraffazione psicologica, lo sfogo di chi crede che il voto dei cittadini sia sacro e non possa essere stravolto in questo modo.
Pensiamo sia ora di rompere questa cappa che soffoca il paese, di liberare tutte le sue potenzialità, di dimenticare il potere dei soliti noti.
Noi lo vogliamo e speriamo che tutti Voi possiate volerlo con noi.
COMUNE DI BEDONIA
CONSIGLIO COMUNALE DELL'11/09/2002
Noi consiglieri comunali Luigi Battoglia, Marco Bruni, Alberto Chiappari, Pier Luigi Granelli e Carlo Sghia con la presente dichiarazione vogliamo comunicare al Consiglio comunale e alla popolazione tutta, il profondo stato di preoccupazione per l'attuale stato di confusione e deriva antidemocratica che sta vivendo il Comune di Bedonia. La situazione è di una tale gravità che riteniamo pregiudichi ogni possibilità di proseguimento di questa amministrazione senza calpestare il mandato che gli elettori le avevano affidato, con tanto entusiasmo, tre anni fa. Infatti, i presupposti della costituzione della lista "Vivere a Bedonia" furono questi: buona amministrazione, superamento di metodi logori e ambigui di governo, definitivo accantonamento di vecchi personaggi che avevano creato ormai una pericolosa cappa di immobilismo sul paese, civicità della lista. Oggi tutti questi presupposti sono stati calpestati e disattesi.
Sulla deriva antidemocratica i dati parlano chiaro e in modo inconfutabile: la minoranza comanda, la maggioranza è messa alle corde. Non solo, infatti, cinque consiglieri di maggioranza su undici sono stati letteralmente sbattuti fuori ma cinque delle sei persone più votate nella lista "Vivere a Bedonia" si trovano ora in situazione di forte penalizzazione. Oltre a chi fra noi svolgeva il ruolo di assessore, infatti, come giudicare la posizione dell'assessore Bonfiglio a cui è stato negato il diritto di aspirare alla carica di Vicesindaco nonostante lo scioglimento di ogni accordo pre-elettorale ed il grande riscontro popolare ottenuto con le lezioni del '99? Come giudicare la posizione del consigliere Fausto Moglia che è stato costretto ad indecorose dimissioni da assessore da un diktat di chi era stato sonoramente e clamorosamente sconfessato dalla popolazione? Sorte non migliore è toccata ai rimanenti consiglieri di maggioranza che, dopo aver esposto la propria persona al giudizio della gente ed essersi impegnati per tre anni al servizio della comunità non vengono premiati ma fatti scavalcare da assessori esterni che nulla hanno fatto per meritare tale incarico, se non per il fatto di rientrare in un accordo dettato da "pensatori illuminati". Proprio questo accordo è il tradimento assoluto del responso elettorale del 13 giugno 1999, il tradimento (contrariamente a ciò pensa il nostro primo cittadino) di quella legge sull'elezione diretta del sindaco che è nata per far sì che chi ha vinto possa governare e chi ha perso faccia una minoranza seria preparandosi eventualmente a governare negli anni futuri. Tutto questo è stato tradito da scelte concordate all'ombra di giardini di dimore di campagna, fuori dagli ambiti istituzionali, con metodi degni della peggiore partitocrazia e da personaggi che sanno interpretare la politica solo come strumento di parte o come intrigo e non come mezzo al sevizio dei cittadini. Vogliamo far conoscere ai Bedoniesi i fatti ma anche le responsabilità per l'attuale situazione. Che dire, infatti, di un Sindaco che pur essendo molto tollerante con chi nasconde il proprio operato, si rivela così intransigente con chi gli ricorda le regole di una buona amministrazione fino ad arrivare ad estrometterlo dalla maggioranza, nonostante che, con il proprio impegno, prima elettorale, poi amministrativo avesse permesso di dar lustro a Bedonia anche a livello provinciale? Cosa aspettarci in futuro da un sindaco che mentre da un lato sembra operi per appianare i contrasti dall'altro si accorda con la minoranza? Che dire di un un Sindaco che per calcolo politico o per paura si mette nelle mani di coloro che fino a poco tempo fa riteneva gli avversari da battere? Che dire di un Sindaco che pubblicamente e più volte nega accordi che gli legano talmente mani e piedi da non potersi dire ora chi governi il paese? E poi che dire invece di assessori che agiscono senza render conto a nessuno e utilizzano gli uffici pubblici a propria discrezione oppure che in privato ammettono gli errori del Sindaco e degli altri assessori poi pubblicamente, per vigliaccheria o conformismo politico, mantengono tranquillamente il proprio posto senza fiatare? Che dire, infine, della nomina di assessori esterni il cui unico merito in questa vicenda pare sia di essere amico di un noto assessore di Parma o parente di un ex-sindaco?
La realtà è questa: una squadra che aveva lavorato bene è stata distrutta per opportunità e soprattutto calcolo politico. La civicità della lista è stata spazzata via da manovre politiche che, partite da lontano, si sono abbattute su Bedonia trascinando via le legittime aspirazioni della popolazione di avere un'amministrazione efficiente e al proprio esclusivo servizio. Personaggi che pensavamo finalmente ritiratisi a giocare a carte e parlare di caccia, sono tornati e comandano ancora la scena politica trattando la vita e il futuro della gente come fossero il loro personale passatempo. Il più importante partito d'Italia viene umiliato e costretto a battere in ritirata da quella "Montagna popolare" che è poco più di un groppuscolo dagli incerti confini politici e dal dubbio futuro. A proposito di futuro temiamo che anche quello di Bedonia non sarà un futuro facile.
Dal momento della nostra uscita ci sono già avvisaglie del modo concreto con cui si porteranno avanti le cose, un modo fatto di piccoli favori, iniziative estemporanee e poca programmazione. Inoltre con l'avvicinarsi della scadenza elettorale temiamo che questo atteggiamento anziché affievolirsi diventerà il tratto distintivo di questa nuova giunta. D'altronde l'altro aspetto che caratterizzerà il futuro dell'Amministrazione sarà una fortissima litigiosità interna. Come commentare infatti le ricorrenti voci di dissidi fra gli eletti di Forza Italia e Alleanza Nazionale e gli esponenti di "Montagna popolare"? E fra quest'ultima e il consigliere Pioselli corre buon sangue? Crediamo proprio di no. Come siamo certi che anche questi contrasti non diminuiranno man mano che ci avvicineremo alla fine della legislatura.
Davanti a questo fosco quadro per il nostro paese noi non possiamo che impegnarci in un ruolo di minoranza che vorrà essere tanto costruttivo quanto ferocemente attento a non lasciare la minima possibilità che si possa governare in modo pressapochistico e peggio ancora clientelare. Vigileremo affinché i cittadini siano tutti uguali di fronte al potere pubblico, affinché le fasce deboli della popolazione siano sostenute ed aiutate, affinché le attività produttive, il turismo, l'agricoltura siano incrementate e migliorate, affinché il patrimonio del nostro comune sia consolidato e valorizzato e affinché il rapporto con gli enti sovraordinati sia improntato alla massima collaborazione per il bene esclusivo della nostra Comunità. Lavoreremo senza risparmiarci, per informare la popolazione sulle scelte che vengono effettuate e sugli errori che vengono compiuti.
Mentre denunciamo pertanto i gravi fatti che stanno accadendo, chiediamo alla popolazione tutta di sostenerci in questo difficile, gravoso ma sicuramente esaltante compito che ci apprestiamo ad intraprendere. |
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