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Tornolo, avamposto Emiliano verso la Liguria
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TORNOLO, AVAMPOSTO EMILIANO VERSO LA LIGURIA
di Renato Cattaneo


Ci sono territori che per collocazione geografica risultano marginali rispetto al corpo di appartenenza amministrativa e assorbono con facilità modi di vita, tradizioni e costumi delle terre extraconfinarie alle quali si affacciano (per questo motivo anche molti matrimoni avvengono tra persone di “oltreconfine”).

La loro stessa storia è fatta di rapporti umani, commerciali, culturali particolarmente intensi con gli abitanti dei comuni vicini, facenti capo ad altre entità amministrative provinciali o regionali. Tornolo è uno di questi luoghi.

È un tipico comune altovaltarese, perché per tutto il suo territorio è solcato dal maggior fiume della provincia di Parma. Il Taro nasce infatti nel versante sud del monte Penna in giurisdizione parrocchiale di Santa Maria del Taro.

Due paesi appenninici di notevole importanza storica sono cerniera tra la zona tornolese e la Liguria. Il valico di Centocroci mette in comunicazione con la Val di Vara e la strada conduce all’appassionante borgo di Varese Ligure (in provincia di La Spezia) che vive oggi un vero rinascimento, anche per merito di scelte amministrative coraggiose, che puntano ad iniziative di salvaguardia ambientale, di produzione agricola e biologica.
Lo scollinamento dalla parte ligure si apre con un favoloso scenario di prati-pascoli che danno serenità agli occhi e pace allo spirito (a dispetto di truci storie o leggende del passato). Dal versante nostro in pochi chilometri si scende a Tarsogno percorrendo la strada dalla quale si abbraccia con lo sguardo l’ampia conca valtarese fino a Borgotaro e ben oltre, sino a posarsi sulle cime dei monti dell’Appennino tosco-emiliano. Tarsogno appare dal bivio della Cantoniera nella sua forma allungata fino alla Ravezza, circondato da salutari boschi di castagno e faggio fino alla cima dello Zuccone. Trasogno è culla del turismo valtarese e, attraverso la cura delle amministrazioni comunali e l’impiego dei privati può sviluppare ulteriori capacità di richiamo. Ha dotazioni industriali: acque minerali e lavorazione dei prodotti del sottobosco. È la frazione maggiore delle quattro che costituiscono i presidi demografici e sociali del Comune. Qui ci sono segni di buona tenuta, ancorché faticata, dei servizi e abitudini di aggregazione sociale, anche di tipo parrocchiale, ammirevoli.

A scendere verso Bedonia, dopo 5 Km. si trova Tornolo, l’antico paese dei tre campanili, del bell’oratorio conventuale di San Rocco, terra di artigiani, di scalpellini, di mulattieri, di contadini. Tornolo è il capoluogo del Comune e vi ha sede la casa municipale. Primo cittadino attuale è il “tarsognino” Alessandro Cardinali, col quale in seguito potremo conversare di programmi e iniziative in corso e in divenire.

Da Tornolo scendendo verso il corso del Taro si può raggiungere il ponte sul Taro (in prossimità del Lago del Groppo), oppure direttamente Piane di Carniglia e di qui risalire il corso del fiume. Al Km. 9 della strada Bedonia-Santa Maria del Taro, dopo aver attraversato la gola delle Arenarie, si incontra Pontestrambo. Per un bivio alla sinistra si raggiunge Casale Valtaro un tempo dotata di buoni servizi; oggi, ben tenuto, lindo, ma un po’ meno dotato e attrezzato. Si gode una splendida visione verso il Penna.

Ridiscendiamo a Pontestrambo e risaliamo, sempre fiancheggiando il limpido e fresco corso del Taro, verso il Km. 21. Qui incontriamo il bel borgo-parrocchia di Santa Maria del Taro, suddiviso in un nucleo principale e altri minori, dove i caratteri liguri prevalgono nel dialetto, nella gastronomia, nei cognomi della gente, nell’architettura. Dopo sei chilometri siamo infatti al passo del Bocco, antica via del sale, da dove proseguendo, ci si tuffa attraverso rapidi tornanti nel fastoso Tigullio e nell’importante cittadina di Chiavari.

Santa Maria del Taro è sede di industrie dei mobili e delle sedie, ha un forno industriale per la produzione del “Pan di montagna”, possiede centrali idroelettriche. È una delle principali porte per il Penna, il cui legname un tempo forniva remi per la Repubblica di Genova e per la costruzione di mobili ed attrezzi, e consentì la nascita di industrie per la produzione di acetati (dall’acide del legno), da tempo dimesse. Santa Maria ha un Santuario, dedicato a Maria Bambina, che è un vero gioiello.

Il comune di Tornolo è terra di funghi, fragole, lamponi e mirtilli pregiatissimi. La agricoltura e la zootecnia danno prodotti di elevato pregio. Ha splendide oasi paesaggistiche, cuori d’arte, di architettura rurale e sacra. Clima temperato adatto a cure climatiche.

Il lettore ci perdonerà se abbiamo disegnato a tratti leggeri la fisionomia di un territorio che ha conosciuto fino a qualche decennio addietro l’esodo dell’emigrazione e che con tenacia guarda al futuro, nonostante il decremento demografico una perdita di poco meno del 60% degli abitanti tra il 1951 e il 2000, oggi con la popolazione di circa 1300 abitanti.

Anche per Compiano e Bedonia seguiremo questa formula di primo impatto nella presentazione. Gradualmente passeremo agli approfondimenti nella speranza di aiutare il dibattito, stimolare la coscienza delle potenzialità di sviluppo, dare alla gente il gusto di viverci ancora.


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