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LA CASA PROTETTA DI BEDONIA
di Claudio Agazzi
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La Casa degli anziani a Bedonia
Una nuova costruzione si è aggiunta da qualche tempo nel panorama edilizio di Bedonia: la casa protetta.Abbiamo chiesto allAssessore Alberto Chiappari di parlarcene un po nel dettaglio.
La palazzina è nata per scopi sociali, come struttura per servizi di assistenza agli anziani. L'iniziativa per realizzare questo Centro è dovuta ad un Comitato di Bedoniesi, sorto alcuni anni fa, ed al quale avevano aderito circa centoventi persone, guidati dall'allora Consigliere Comunale Carla Barbieri.
L'Amministrazione Comunale precedente all'attuale aveva aderito alle richieste del Comitato, assegnando all'Istituto Case Popolari di Parma l'onere della progettazione e della costruzione della Casa, cedendogli il terreno necessario. Questi atti furono seguiti da polemiche tra l'opposizione e la Giunta del Dott. Gandi, ma alla fine la costruzione potè decollare e fu terminata nei tempi previsti.
Attualmente vi alloggiano otto famiglie, in altrettanti appartamenti assegnati dall'Istituto per le Case Popolari. Vi sono poi al piano terreno alcuni locali a sala, destinati a Centro Sociale, e tre mini-alloggi, che saranno utilizzati al servizio degli anziani, ma al momento non sono operativi. Le sale poi sono state provvisoriamente affittate alle Poste Italiane, che stanno ristrutturando i loro locali in Via Trento.
Abbiamo cercato di avere notizie esatte sulla struttura e sul suo impiego, rivolgendo alcune domande all'Assessore ai Servizi Sociali del comune di Bedonia, dott. Alberto Chiappari, che ci ha cortesemente ed esaurientemente risposto.
Avremmo voluto interpellare sull'argomento anche la Signora Carla Barbieri, promotrice dell'iniziativa, ma al momento si trova all'estero. Non appena sarà possibile, sentiremo anche la sua voce sull'argomento.
Ecco le risposte dell'Assessore dott. Chiappari
QUANDO E' NATA L'IDEA DELLA CASA PROTETTA?
Innanzitutto non è una casa protetta. In realtà si tratta di una struttura complessa costituita da otto appartamenti di edilizia popolare, di tre appartamenti protetti e di un centro "polifunzionale" per anziani. Per appartamenti protetti si intendono residenze che, con l'ausilio di personale d'assistenza e mezzi tecnici, permettono la vita in condizioni pressoché normali di persone non autosufficienti, che sarebbero altrimenti costrette al ricovero in casa protetta. Il centro polifunzionale dovrebbe prevedere un centro sociale autogestito da anziani volontari, l'ufficio dell'assistente sociale e una serie di servizi (mensa, cura della persona, ricovero temporaneo, ecc.) a disposizione di persone sole e in difficoltà. Tornando alla genesi dell'idea credo di poterla far risalire al 1997. Ho detto credo perché essendo divenuto assessore ai servizi sociali solo nel luglio 1999 le cose che conosco di ciò che è avvenuto precedentemente le so per aver letto gli atti ufficiali o per sentito dire ma gli atti ufficiali e il sentito dire non raccontano sempre tutta una storia.
CHI SONO STATI I PROMOTORI?
L'idea è nata dal consigliere comunale Carla Barbieri. Questa signora ha creato il Comitato "Villa Bedonia e Alte valli del Taro e del Ceno" che ha raccolto oltre cento aderenti fra i cittadini di Bedonia. Questo comitato ha fatto pressioni sull'Amministrazione comunale del tempo affinché si attivasse, inizialmente per la costruzione di una casa protetta, successivamente per quella di un centro diurno e di un centro sociale. Il comune si è poi accordato con lo IACP (Istituto autonomo case popolari) di Parma che ha curato la costruzione dell'immobile. Il comune si è impegnato tramite una convenzione, all'acquisto del costruendo centro diurno e all'affitto del futuro centro sociale. La nuova Amministrazione ha fatto la scelta di trasformare la parte da acquisire in tre appartamenti protetti, lasciando l'altra parte per il centro sociale e per un eventuale futuro centro diurno.
QUANTO E' COSTATA L'INTERA REALIZZAZIONE?
So per certo che lo IACP ottenne dalla Regione Emilia Romagna un finanziamento di un miliardo e ottocento milioni di lire che doveva servire alla costruzione di tutto l'immobile. Non so se successivamente questo costo sia aumentato.
QUANTO DI QUESTO COSTO E' GRAVATO SUL COMUNE?
Il costo d'acquisto dei mini appartamenti è stato di 450.000.000 di lire. Il comune ha però ottenuto duecento milioni di lire da un contributo provinciale e duecentoottanta dalla Regione Emilia Romagna. Per cui, esclusi gli interessi d'anticipazione del capitale, si può dire che l'acquisto sia stato a costo zero. Va però tenuto conto anche del fatto che il comune si era accollato la spesa di demolizione del vecchio stabile del macello (poco più di trentatré milioni di lire) ed i costi di urbanizzazione primaria mentre ha ricavato dalla vendita del terreno allo IACP 150.000.000 di lire. A suo tempo ci fu discussione in consiglio fra maggioranza e minoranza sul fatto che anche questa vendita fosse in realtà un costo in quanto la valutazione dell'area era più alta.
CHI GESTISCE ADESSO LO STABILE?
Lo stabile è gestito dall'ACER (l'ente che ha sostituito lo IACP) per quanto riguarda la gestione degli appartamenti di edilizia popolare mentre il resto è tuttora gestito direttamente dal comune.
E' STATA FATTA UNA GARA D'APPALTO PER LA GESTIONE? QUAL E' IL COSTO PER IL COMUNE?
Finora non e' stata fatta nessuna gara d'appalto in quanto è avvenuto da pochissimo il passaggio di consegne fra l'ACER e il Comune con la stipula del rogito di compravendita e l'avvio del contratto d'affitto. Inoltre solo in questi giorni è stata inoltrata al Collegio dell'accordo di programma (l'organo che determina a livello comprensoriale le politiche sociali sugli anziani) la richiesta per l'ottenimento da parte dell'AUSL della convenzione per gli appartamenti protetti. Una volta definito con più precisione il progetto nella sua complessità verrà fatto un appalto per la gestione degli appartamenti protetti e degli altri servizi. I costi a carico del Comune non sono ancora quantificabili ma saranno tanto più alti quanto più supereranno i rimborsi ottenibili dalla convenzione AUSL.
CON CHE CRITERI SONO STATI SCELTI GLI INQUILINI?
Gli inquilini degli appartamenti di edilizia popolare sono stati scelti dall'ACER in base alla legge regionale specifica (L.R. 12/84) che individua i criteri per l'assegnazione di questo tipo di abitazioni (es. reddito, età, necessità d'alloggio ecc.). Purtroppo, nonostante la pubblicità fatta, le domande pervenute all'ACER sono state otto per otto appartamenti e necessità urgenti sono pervenute a conoscenza della nostra Amministrazione solo dopo la chiusura del bando di assegnazione. Ricordo che questo tipo di appartamenti vengono assegnati per tutta la vita e solo con la morte dell'inquilino o con una sua rinuncia possono essere riassegnati.
Per quanto riguarda gli utenti degli appartamenti protetti verranno scelti dal Servizio anziani della Comunità Montana, a cui il comune ha delegato il compito, in base alle esigenze riscontrate dall'Assistente sociale. In questo caso si tratterà di persone con gravi problemi di autosufficienza e che hanno bisogno di un assistenza diretta o indiretta estesa per tutto il giorno.
QUALI SONO I PROGETTI FUTURI IN MERITO ALL'ASSISTENZA AGLI ANZIANI?
Innanzitutto vorrei ricordare ciò che il Comune già fa per l'assistenza agli anziani. Come accennavo l'Amministrazione con un Accordo di programma con gli altri comuni del comprensorio, la comunità montana e l'AUSL ha delegato questa attività sociale al Sevizio Assistenza Anziani (S.A.A). Questo garantisce la presenza settimanale di un assistente sociale che valuta i casi, decide se assegnare l'assegno di cura o richiedere l'assegno di accompagnamento e inoltre valuta se l'utente ha bisogno di cure mediche, di assistenza domiciliare o di ricovero in casa protetta.
Per quanto riguarda quest'ultima struttura, come è noto, il Comune di Bedonia ha un rapporto privilegiato tramite la convenzione con la "Casa di riposo Rossi Sidoli di Compiano". Inoltre il comune gestisce direttamente il servizio di assistenza domiciliare che prevede una presenza, quotidiana o più rarefatta a seconda delle esigenze, direttamente nelle case degli anziani di addetti che curano l'igiene personale dell'utente, della casa ed altre piccole mansioni domestiche. Infine, in casi gravi, interviene con sovvenzioni "una tantum" per le spese di affitto, di riscaldamento o mediche, ecc.
I progetti futuri più immediati sono chiaramente quelli già elencati: attivazione degli appartamenti protetti e dei servizi annessi; attivazione del Centro sociale. Quest'ultimo, pur con l'aiuto dell'Amministrazione, dovrebbe essere gestito direttamente da un gruppo di volontari. Inoltre, dato che come parte integrante dei servizi annessi agli appartamenti protetti vi sarà certamente un servizio di telesoccorso, tale servizio verrà allargato anche ad utenti distribuiti sul territorio comunale. Infine, l'attività del centro sociale, i servizi di mensa, cura personale ecc. serviranno anche a valutare meglio le esigenze degli anziani e valutare l'istituzione di un Centro diurno che resta sempre uno degli obiettivi del mio assessorato in questo quinquennio.
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