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INTERVISTA CON IL SIG. CARLO DEVOTI
di Claudio Agazzi
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Siamo andati ad intervistare il Sig. Carlo Devoti, ideatore della Scuola di Sport Barilla, che per anni ha avuto come propria sede Bedonia. Come ben sapete da quest'anno la scuola si è trasferina in Val Nure. Abbiamo incontrato il Sig. Devoti nella sede della Scuola di Sport, un autentico museo, piena di ricordi che i ragazzi di tutto il mondo hanno voluto lasciare a testimonianza della loro presenza.
Sig. Devoti da dove cominciamo?
Vorrei prima dire che noi della scuola di sport abbiamo voluto e vogliamo bene a Bedonia, avremmo voluto fare e dare di più ma questo purtroppo non ci è stato consentito. Non siamo noi che abbiamo lasciato Bedonia ma è Bedonia che non ci ha più voluto. Per noi infatti i conti non tornavano e dunque il nostro istinto di soppravivenza ci ha convinto ad intraprendere una nuova avventura.
A Bedonia siamo riconoscenti per tutte quelle persone buone e vere che abbiamo incontrato, e per tutto cio che ci è stato consentito di fare. Il Sindaco di Bedonia mi ha scritto una lettera di recente, confermando che farà il possibile per farci ritornare, io gli sono grato e spero che ciò possa avvenire. Credo infatti in un comprensorio di valore turistico e sociale costituito dalle comunità dell'alta Val Taro, alta Val Nure, alta Val Trebbia e Val Daveto, progetto che già Reggio Emilia, Modena e Bologna hanno avviato costituendo un consorzio tra le valli.
Sono convinto che valga sempre la pena di consorziarsi, integrarsi, unire le forze e mettersi in gioco per costruire un'offerta più completa, più duratura, più qualitativa, più conveniente. Ci tengo a precisare che quello che dirò non ha un tono polemico ma costruttivo, vorrei che servisse per fare in futuro ciò che non è stato possibile fare in passato.
Da quanto tempo la scuola di sport era a Bedonia?
Dall'estate 2001, il 2002 coincide con la 18° edizione della scuola di sport che inizio a Bedonia nel 1984.
Quanti sono i ragazzi che annualmente venivano a Bedonia?
Nel 2001 hanno partecipato 1700 giovani per metà stranieri.
Esiste una stima sui genitori che raggiungevano Bedonia per vedere i figli?
Direi che tutti i genitori dei bambini italiani raggiungevano i loro figli a Bedonia, a volte per riportarli a casa, a volte per accompagnarli e quasi sempre in occasione della festa dei genitori.
Qualcuno ha obiettato che i genitori venivano a Bedonia ma in realtà non utilizzavano le strutture locali, in pratica li ospitava la Scuola di Sport. Corrisponde alla verità?
La regola che avevamo con i genitori era questa: se si liberavano dei posti a tavola qualche genitore che lo desiderava poteva fermarsi soprattutto per far vedere che nulla era a loro nascosto: in quanto in queste iniziative e parlo di scuole estive, c'è molta speculazione, cibi non di prima qualità e altro ancora, e così volevamo far vedere ai genitori come venivano trattati i loro figli. Molti andavano a mangiare fuori, nei ristoranti magari con i loro figli, spesso e volentieri non trovavano però posto nelle strutture locali. Voglio precisare una cosa, i genitori erano ospiti della scuola e quindi non pagavano per un eventuale pasto, quindi non avevamo nessun interesse economico. Consideri che da noi pranzava circa su il 5% dei genitori quindi il resto andava fuori.
Si dice che lei non pagava nulla in cambio dei servizi che trovava in loco. E vero?
Al comune abbiamo pagato, fino al 1999, 233.619.585 di lire in tasse (ICIAP, Tassa Rifiuti, piscina quando era in gestione al Comune, acqua e altro ancora). Fino al 1989 c'era un accordo con il Comune di Bedonia per il quale la Comunità Montana ci pagava l'affitto dell'Istituto San Marco e l'affitto della piscina.
Dal 1990 in avanti furono fatti dei signoli contratti.
Ad esempio per la piscina ogni anno si era concordato di pagare un canone annuo, partendo dai 20.000.000 di lire il primo anno fino ad arrivare ai 30.000.000 di lire dell'ultimo anno.
Pagavamo circa un milione per la palestra. Un anno ci è stato fatto pagare un milione per l'utilizzo del campo di pattinaggio.
L'ultimo anno con la gestione del Sindaco Squeri abbiamo fatto un accordo che prevedeva l'onere da parte nostra di organizzare il festival dei giovani, e di organizzare corsi gratuiti di nuoto per tutti i bambini del Comune di Bedonia, in contropartita il Comune ha deciso di prendersi in carico il pagamento degli impianti sportivi comunali.
Per l'anno 2001 il Comune ci deve ancora dare un contributo di 11 milioni in quanto la scuola di sport ha pagato la cooperativa che nel frattempo aveva in gestione la piscina.
Altro tema scottante sono i cosidetti "rifornimenti": alcuni si sono lamentati che la scuola di sport acquistava tutto o quasi da fornitori non locali? E' una accusa fondata?
La scuola di sport non ha mai acquistato niente, perché la Barilla offriva tutti i prodotti del suo gruppo e quelli delle aziende di sue proprietà: Voiello, Pavesi, Tre Marie, Panem, ecc. La gestione della mensa era affidata alla CAMST all'inizio e Felsinea in seguito. E' chiaro che queste aziende acquistavano a parità di qualità dai loro abituali fornitori con dei costi sicuramente inferiori ai costi dei negozi, ma questo mi pare fin troppo ovvio. A Bedonia venivano acquistati il pane e la verdura.
Per quali motivi ha abbandonato Bedonia come sede della scuola?
In questi 18 anni abbiamo sempre chiesto di confrontarci con un unico interlocutore, le faccio un esempio: abbiamo avuto fino al 2001 i seguenti interlocutori: il Seminario, la Provincia, il Preside dell'Istituto San Marco, il Comune di Bedonia, la gestione della cooperativa, il Bedonia calcio, l'asilo comunale, la Parrocchia e la direzione della scuola elementare. Con ognuno di questi enti avevamo degli accordi firmati. Si immagini quindi ogni anno quali difficoltà di trattativa. Come può unimpresa confrontarsi con nove realtà diverse? Tutti questi interlocutori, o meglio le loro richieste, hanno portato l'offerta complessiva dei nostri servizi fuori mercato. E' indispensabile che ci sia un unico interlocutore, che si deve fare garante di tutti nei confronti dell'impresa e cioè della Scuola di Sport. Le faccio un esempio: per tutta l'alta Val Nure, per la Provincia di Piacenza, Per la Comunità Montana abbiamo un unico referente, il Sindaco di Ferriere, e mi creda questo ci aiuta molto.
Ci sarà la possibilità di un ritorno?
Ho apprezzato l'impegno del Sindaco Squeri che si è impegnato a fare di tutto per il nostro ritorno. Da parte della scuola non ci saranno problemi a ritornare.
Da chi ha ricevuto un aiuto in questi anni?
Il più grande aiuto è venuto dalle famiglie che mandavano i figli, dalla Barilla che ci ha dato sempre una grande fiducia. (per Barilla si è trattato della più lunga sponsorizzazione della sua storia). Ci piace ricordare il grande supporto ricevuto dal Sig. Cattaneo, allora Sindaco di Bedonia. Fu lui che all'epoca ci invitò insieme al Commendator Ghiorzo a Bedonia e poi vorrei ricordare Don Lino Ferrrari che strada facendo è sempre stato presente e ha valutato le nostre esigenze con giusta attenzione.
Grazie anche alla giunta Squeri, che da quando si è insediata ci ha dato un grosso aiuto. Vorrei poi dare un grazie sincero alle signore che ci hanno gestito la cucina: la Signore Renata, Giovanna e Vilma, in modo particolare.
Si dice che lei ha dovuto "traslocare" in quanto la Barilla le ha tegliato la sponsorizzazione. E vero?
La Barilla dice che la nostra iniziativa aveva cambiato, come dicono gli uomini di marketing, target territoriale, all'inizio l'offerta dei nostri servizi era rivolta alla realtà di Parma mentre ultimanente i ragazzi che facevano parte della nostra scuola arrivavano da varie parti del mondo. Vorrei comunque ringraziare la società Barilla e aggiungere che la separazione è stata comunque molto garbata.
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